Daily Blog Chiaramente #5 Para noia

È da un po' che qualcuno mi segue. Con discrezione, certo, ma ormai ho un certo fiuto per queste cose. Non è la prima volta, non sarà l'ultima. Oggi ho deciso di non seminarlo.



Fuori fa freddo, il cielo è grigio e spento come i miei occhi. Vago come un automa sul ciglio della strada, sguardo basso, pugni chiusi, battito lento e regolare, un passo dopo l'altro. La testa ronza forte e sovrasta il silenzio delle vie buie nella notte. 

Sono stanco. Stanco di guardarmi sempre le spalle, di sentirmi sempre seguito, osservato e realizzare che è vero. Stanco di chiudere le tende, di seminare gli inseguitori, di nascondere le tracce, di cambiare look.

Oggi mi arrendo, li lascio fare, sì. Non mi oppongo, continuo a camminare verso casa rassegnato. Che mi trovino, che mi uccidano, che facciano quello che gli pare, non importa ormai. Questa non è più vita. 

La tensione della paranoia, i piccoli segni per strada, a casa, ovunque. Cosa vogliono da me? È per la mia abilità nelle indagini? Non sono un poliziotto, ma ho un certo fiuto. Guardo sempre i gialli, li leggo, li scrivo, li risolvo, mi ossessionano. Non collaborerò mai con dei criminali.

Ma questa volta andrò incontro al mio destino e vedrò cosa vogliono da me. Spero solo che non facciano del male a Marika e alla nostra piccolina, non me lo perdonerei mai. 
Le ho già avvisate: "Nascondetevi, rientro tra poco", ho sussurrato poco prima di staccare la chiamata, spero non mi intercettino. 

Ecco il mio vialetto, adesso stringo i pugni, sudo, il battito si fa più acuto, rapido, tremo. 
Apro la porta e mi volto. Non sono ancora arrivati, entro in fretta per avvisare Marika. 
"Cara, devi nasconderti, stanno arrivando, prendi la bambina."

Marika: "Roberto non prendi le tue medicine da due settimane. Chiamerò un'ambulanza se non ti vedo prenderle subito con i miei occhi."


Nessun commento:

Posta un commento

Commento inserito, grazie.